Una nuova speranza dal Melorio

Un primato importante quello del nosocomio sammaritano e al tempo stesso un colpo mortale a questo stramaledetto virus.

Proprio in queste ore, al Giuseppe Melorio, infatti, sono stati somministrati per la prima volta in provincia di Caserta, gli anticorpi monoclonali una nuova cura rivoluzionaria che già nella sua fase sperimentale ha permesso di salvare tante vite.

Secondo quanto comunicato in un comunicato stampa i primi risultati importanti sarebbero già arrivati “Nella lotta al Covid il nostro Ospedale Melorio sta rivestendo un ruolo particolarmente significativo. E’ infatti il primo presidio in provincia di Caserta ad effettuare, da mercoledì, la terapia attraverso gli anticorpi monoclonali la cui procedura terapeutica è coordinata dal nostro concittadino dott. Giuseppe Casino. Sono già tre i pazienti che si sono sottoposti alla nuova terapia che rappresenta una carta in più per l’assistenza ai positivi al coronavirus e, in particolare, nel caso di pazienti che rientrano nella categoria dei fragili per cui la terapia rappresenta la salvaguardia del paziente a fronte delle possibili e gravi complicanze dell’infezione.

Ma come si è arrivato a questa nuova cura?

In tempo di pandemia la ricerca di un farmaco risolutivo, utile per uscire dall’emergenza sanitaria, ha portato alla ribalta mediatica gli anticorpi monoclonali. Dopo il via libera dell’Aifa, con il decreto del 6 febbraio che ne autorizza la distribuzione in situazione di emergenza, le prime 150 mila dosi acquistate dal Governo per un valore intorno ai 100 milioni di euro, sono state distribuite in alcuni centri ospedalieri del Lazio, della Toscana e della Campania. Mentre in Liguria per alcuni pazienti la cura è già iniziata. I monoclonali in questione sono l’anticorpo di Eli Lilly (bamlanivimab) e il cocktail di Regeneron (imdevimab e casirivimab, già usati per trattare l’autunno scorso Donald Trump).

Gli anticorpi monoclonali sono l’asso nella manica nella partita (ancora apertissima) contro il Covid; Si tratta di sostanze (proteine prodotte in laboratorio) che imitano la capacità di difesa del nostro sistema immunitario puntando alla proteina Spike del SARS-CoV-2. I dati degli studi pubblicati sinora indicano che il beneficio è nei soggetti non ospedalizzati, dunque in pazienti con sintomi lievi o moderati dell’infezione. In particolare, questi farmaci abbattono la carica virale riducendo il rischio che l’infezione evolva in forma acuta.

Secondo quanto previsto dal decreto del 9 marzo 2021, gli operatori sanitari potranno somministrare gli anticorpi monoclonali in via preventiva a pazienti con sintomi lievi allo scopo di prevenire l’aggravarsi della malattia e ridurre il carico delle ospedalizzazioni, il tutto a determinate condizioni che devono essere rispettate dai centri ospedalieri individuati dalle Regioni.

Dunque non solo un aiuto concreto in attesa del piano vaccinale nazionale che dovrebbe portare entro l’estate alla tanto agognata immunità di gregge ma un altra importantissima freccia al nostro arco per sconfiggere la pandemia.

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