Come un’araba fenice che risorge dalle sue ceneri così la nostra Terra di Lavoro sembra volersi riprendere da questo annus horribilis puntando su una delle sue risorse più importanti: la cultura.
Tante sono le iniziative che ci parlano di una rinascita o se vogliamo una vera e propria rivoluzione culturale di Terra di Lavoro che non è più soltanto il solito proclama di buone intenzioni ma una realtà oramai alla nostra portata. Ci viene in mente ad esempio uno di tanti progetti già approvati e che proprio nei prossimi mesi dovrebbe diventare operativo, come quello adottato con delibera CIPE n.73/2019 il quale prevede stanziamento di fondi per interventi su alcuni beni culturali del casertano.
Una “pioggia” di finanziamenti
In primis segnaliamo i 2,6 milioni di euro stanziati per l’adeguamento e la valorizzazione del Museo dell’Antica Capua di Santa Maria Capua Vetere che potrà così contare su in investimento importante volto a potenziare la sua offerta museale e culturale.
Nella stessa delibera sono inoltre previsti 1,25 milioni di euro per la valorizzazione, la promozione e la fruibilità turistica del vasto complesso archeologico dell’antica Suessa, oggi Sessa Aurunca, città di antichissima origine come confermano tracce di insediamenti preistorici e le necropoli dell’VIII secolo a.C nonché mezzo milione di euro per un intervento che riguarda le due Torri che restano a testimonianza della Porta di Capua – o Porta delle due Torri – monumentale architettura fortificata voluta nel XIII secolo dall’imperatore Federico II di Svevia.
Buone notizie giungono dunque anche da Capua dove finalmente sembra concretizzarsi il sogno di molti capuani: quello di riappropriarsi dello splendido Castello di Carlo V, attualmente sede dello Stabilimento Militare Pirotecnico grazie ad un accordo tra Ministero della Difesa e Ministero dei Beni culturali. Sempre nella città del Placito il Museo Campano potrebbe invece contare sui Fondi Cultura previsto dal DL rilancio praticamente un finanziamento specifico per I Musei Italiani che come Il Museo Provinciale Campano non sono di proprietà del Ministero dei Beni Culturali.
Più forti del lock down
Proprio da Capua parte inoltre una altra iniziativa che neppure il lock down è riuscita ad interrompere: parliamo del Progetto Strategico Culturale Appia Felix che proprio in questi ultimi giorni ha registrato le prime sottoscrizioni dell’accordo che prevede di mettere in rete le realtà museali, culturali e archeologiche presenti nella provincia di Caserta alla creazione e alla promozione di percorsi culturali integrati. Il Comune di Capua, la Provincia di Caserta e il Comune di Santa Maria Capua Vetere, infatti, sono stati recentemente i primi ad aderire, proseguendo un lungo cammino di condivisione e di costruzione del percorso di progettazione partecipata “Appia Felix”, primo tassello da collegare al Sistema Museale Nazionale e che secondo l’auspicio degli ideatori dovrebbe vedere in queste settimane ulteriori adesioni.
In un altro bando di gara, invece, è previsto invece l’affidamento dei lavori di restauro e valorizzazione dell’Anfiteatro di Santa Maria Capua Vetere per un importo di oltre 5,3 milioni di euro su fondi “Cultura e Sviluppo” dell’Unione Europea. Ciò vuol dire che nei prossimi mesi dovrebbero partire i tanto attesi lavori di restauro, che comprendono opere di consolidamento e di messa in sicurezza, interventi di ridisegno dell’impianto planimetrico e di sistemazione dell’arena con nuovi percorsi di accesso all’Anfiteatro, oltre alla nuova disposizione dell’area esterna, lo spostamento della biglietteria e un adeguamento del Museo dei gladiatori.
Nell’Anfiteatro Campano e nei musei dell’Antica Capua e dell’Agro Atellano saranno inoltre effettuate delle interessanti iniziative rivolte ai più piccoli come il progetto Horticultura. A partire da settembre 2020 con la ripresa dell’anno scolastico gli studenti potranno rivivere l’atmosfera delle ricche dimore patrizie, antichi ortaggi e tradizionali cereali. Scoprire che i gladiatori erano per lo più vegetariani, che l’orzo era l’alimento fondamentale della loro dieta, per questo erano chiamati hordearii, “uomini d’orzo”, sarà un’esperienza che i nostri giovanissimi difficilmente dimenticheranno.
Palazzo Teti Maffuccini: L’alba di un nuovo museo!
Sempre a Santa Maria Capua Vetere registriamo un altro passo in avanti per lo storico Palazzo Teti Maffuccini di cui noi di Magna Capys ne abbiamo più volte invocato il recupero e la valorizzazione. Oggi grazie ad un importo di 418 mila euro stanziato dalla Regione Campania è stata appaltata la progettazione definitiva ed esecutiva Il cui relativo finanziamento è dunque il primo passo verso i lavori di riqualificazione e ristrutturazione dell’immobile che trasformeranno questo storico maniero in un nuovo Museo.
Un’altra iniziativa che avrà delle ricadute importanti per il rilancio turistico della provincia di Caserta è il progetto “Appia Regina Viarum” che dopo decenni di oblio restituirà alla gente un bene dimenticato. Un progetto di portata europea che tocca quattro regioni e coinvolge gli italiani da Roma a Brindisi nella parte meno conosciuta e forse più autentica del Paese che è stato già finanziato con 20 milioni di euro previsti dal Piano Cultura e Turismo ed ora entrato in una nuova fase con l’aggiudicazione del bando e l’attuazione del progetto esecutivo.
L’Appia diventerà così il primo cammino nazionale laico a matrice culturale, per un totale di 29 tappe di crica 20 km ciascuna e di 609 km di sentieri. Quattro le regioni interessate: Lazio (150 km, province di Roma e Latina); Campania (190 km, province di Caserta, Benevento e Avellino); Basilicata (83 km, province di Potenza e Matera); Puglia (186 km, province di Foggia, Bari, Taranto e Brindisi). Il tracciato già percorribile presenta criticità di diverso grado che saranno superate con la progettazione in corso mentre 8 sono le tappe che saranno rese sicure nel primo anno d’intervento.
La Reggia e il progetto Caserta 2030
Anche la Città di Caserta non poteva restare a guardare tanto che il 27 maggio scorso il sindaco della città e la nuova direttrice della Reggia hanno annunciato tutte le novità degli interventi pianificati sia all’interno del Parco Reale che all’esterno.
Cruciali per questa nuova visione sarà rendere principale l’accesso, ora inutilizzato, da via Sant’Antonio, che per la sua posizione, dirotterebbe naturalmente i flussi di turisti verso la città. Questo accesso sarà dotato di biglietteria e affiancato da una serie di servizi, tra cui il bike sharing.
Contemporaneamente sarà riqualificata anche Piazza Carlo III: tra gli interventi programmati ci sarà la realizzazione di un terminal bus, l’abbattimento di tutte le barriere architettoniche e la realizzazione di una rete wi-fi gratuita per tutto il perimetro della Reggia.
All’interno del parco ci sarà una messa in sicurezza degli alberi e sarà ridato un nuovo aspetto al parco tenendo conto dell’idea vanvitelliana, con la creazione di una prateria, di un bosco e di spalliere fiorite. Gli esemplari arborei e floreali saranno denominati e quindi individuabili. Saranno create stanze del verde e sarà rivisto il progetto delle vie d’acqua. Tutti gli interventi sono stati pensati in una logica sostenibile anche di manutenzione futura, che sarà pluriennale.
Il conclusione possiamo dire che finalmente anche in Terra di Lavoro si cominciano a gettare le basi per il suo rilancio turistico ed economico attraveso i beni culturali e archeologici dopo anni che sembrano essere stati una traversata nel deserto.
Ora che le istituzioni si sono ricordate della provincia di Caserta grazie anche all’aiuto di cittadini, associazioni e qualche politico illuminato noi cittadini dobbiamo continuare a fare la nostra parte.
Innanzitutto facciamo vivere i nostri musei, i nostri beni culturali, le nostre aree archeologiche e dunque visitiamole e facciamole conoscere ad amici e parenti. E magari votiamole pure… fino al 15 dicembre 2020 sarà, infatti, possibile votare il nostro luogo del cuore sul portale del FAI (Fondo Ambiente Italiano) e contribuire a salvarli. I luoghi del cuore più votati riceveranno fino 50 mila euro di contributi più la possibilità di ricevere assistenza e ultetutta una serie di incentivi, azioni di recupero, tutela e valorizzazione anche attraverso ulteriori possibili erogazioni di contributi.
Tra questi luoghi c’è l’imbarazzo della scelta, noi vi segnaliamo il Palazzo Teti Maffuccini, Il Museo Campano, la Basilica di S. Angelo in Formis, La Conocchia e le Carceri Vecchie.
Beh, ora la nostra maratona sui beni culturali è proprio finita e noi vi diamo appuntamento al prossimo articolo!