Il Capitolium dell'Antica Capua

I monumenti dimenticati dell’Antica Capua: Il Capitolium

Oggi vogliamo parlarvi di uno dei più suggestivi monumenti dell’antica Capua. Si tratta del Capitolium, un sito archeologico di grandissima rilevanza storica che oggi purtroppo è poco conosciuto dal pubblico. Si trattava di un tempio dedicato alla triade capitolina, ovvero Giove, Giunone e Minerva, che rappresentava il centro religioso e politico della città.

Questo è uno degli ambienti contigui ai resti del Capitolium presenti all’interno del Museo dell’Antica Capua, nel quale solitamente vengono allestite mostre temporanee.

La prima testimonianza scritta della sua esistenza è riportata in un antico libro di Pubblio Cornelio Tacito, secondo il quale, il Capitolium fu costruito su volere dell’imperatore Tiberio nel primo secolo dopo cristo. Era un edificio imponente, con una pianta rettangolare di circa 50 metri per 30 metri. La struttura era interamente costruita in tufo ed aveva un pronao con sei colonne corinzie.

Il Capitolium di Capua era un importante luogo di culto e di riunione per la popolazione della città. Era anche un simbolo del potere e della ricchezza della città.

Il Capitolium dopo la spoliazione della città antica

Dopo l’abbandono, la parziale distruzione e la spoliazione della città antica, il Capitolium, fu risparmiato da una completa devastazione, riuscendo a testimoniare ancora il suo glorioso passato. Da documenti medievali databili tra il XII e il XIII secolo sappiamo che fu inglobato in due edifici monumentali esisitenti nel quartiere di Sant’Erasmo. Parliamo della chiesa e la torre dedicate al Santo, martire sotto Diocleziano che vennero difatti denominate: Prope turrim capitolii, Prope Ecclesiam S. Erasmi in Capitolio.
Al giorno d’oggi, purtroppo, non resta nessuna evidenza monumentale della chiesa che, fatiscente, fu demolita alla fine del XIX secolo. Per garantire uno spazio di preghiera per i fedeli, tuttavia, fu edificata nel 1919 la moderna chiesa dedicata al Santo che secondo la tradizione era vescovo di Antiochia e di Formia. La chiesa di Sant’Erasmo fu edificata nello stesso quartiere ma in un luogo diverso da quello originario e quindi priva di connessioni topografiche con la precedente.

Ancora un’ altro ambiente del Tempio Capitolino localizzato nel Museo dell’Antica Capua

La Torre di S. Erasmo, eretta in età medievale sul tempio capitolino della città romana, fu utilizzata da Longobardi e Normanni come fortezza per poi divenire residenza dei monarchi svevi, angioini e aragonesi. Nel 1760, quindi in epoca borbonica, la Torre fu demolita e al suo posto venne costruito il complesso monumentale ora sede del Museo dell’Antica Capua.

Una parte dei resti del Capitolium di Capua, tuttavia, sono ancora visibili all’interno del Museo archeologico dell’antica Capua e talvolta sono accessibili al pubblico durante alcune aperture straordinarie.

Le scoperte degli studiosi sul Capitolium

Recentemente è stato dimostrato che quelle inglobate nel museo dell’Antica Capua non sono le uniche vestigia del Capitolium rimaste in città. Infatti, alcuni studiosi in passato hanno provato a individuare con maggiore precisione l’area occupata dal Capitolium che doveva estendersi ben oltre i resti fino ad allora ritrovati. Fu proprio così che in tempi più recenti, grazie a delle antiche testimonianze scritte, è stato possibile individuare numerosi resti inglobati in strutture moderne, riconosciuti come appartenenti proprio al tempio capitolino.

Presso l’area occupata dalla ex Caserma Pica e dal giardino di Palazzo Teti si conservano tuttora vari frammenti di colonne, fregi in calcare e frammenti di marmi colorati, gli stessi probabilmente ricordati da antichi manoscritti: parte di essi già è stata trasferita presso il Museo Archeologico dell’Antica Capua.


La necessità di verificare la presenza di ulteriori strutture antiche, ha permesso di individuare, altresì, uno stretto e angusto cunicolo attraverso il quale è possibile accedere a due ambienti quadrangolari a volta che facevano parte del Capitolium.
Il primo ambiente raggiungibile presenta il piano pavimentale antico ribassato in epoca moderna per consentirne un accesso più agevole e per ampliarne la volumetria (Figg. 8-13). La parete orientale, in opera reticolata conserva due nicchie, reintegrate nelle parti antiche mancanti; La seconda camera si presenta parzialmente ingombra da detriti scaricati attraverso un’apertura realizzata in tempi moderni nella volta a botte: anch’essa conserva tracce d’intonaco.

Conclusioni

Qui finisce il nostro speciale sul Capitolium di Capua: sicuramente un importantissimo monumento voluto dall’imperatore Tiberio che nel 26 d.c. si recò personalmente in città per dedicare il tempio a Giove.

La sua imponenza e la sua importanza gli consentirono di sopravvivere in qualche modo anche alle spoliazioni avvenute durante il declino della città antica. Ancora oggi rappresenta un luogo da visitare per chi vuole conoscere la storia della Campania antica rivivendo il mito di una delle città italiane più antiche e ricche dell’antichità.

Bibliografia: ORIZZONTI – Rassegna di archeologia – XII 2011 – FABRIZIO SERRA EDITORE – PISA · ROMA – Simone Foresta, Il Capitolium dell’antica Capua. Osservazioni sulle testimonianze antiquarie e archeologiche

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