Con oltre 11 mila residenti in meno in solo 12 mesi la provincia di Caserta cala a picco nelle statistiche nazionali. Lo rivela l’ultimo censimento dell’Istat pubblicato pochi giorni fa, che certifica così un’emorragia di residenti tra gli anni 2019 e 2020 che non risparmia nemmeno le città casertane più blasonate. Piange il capoluogo Caserta con 1171 abitanti in meno ma non ridono neppure Aversa e Marcianise rispettivamente con 704 e 208 residenti mancanti all’appello. Un trend in negativo che riguarda dunque l’intera provincia: dall’alto casertano, dove è stata registrata una flessione di 2 punti percentuali in comuni come Pietravairano e Piedimonte Matese, fino alla Valle di Suessola dove Arienzo perde oltre un punto e mezzo percentuale (81 anime in meno su un totale di 5265 abitanti).
Spostiamo ora il nostro sguardo verso due vecchie glorie di Terra di Lavoro: Santa Maria Capua Vetere e Capua. La prima, Altera Roma, che qualche millennio fa, nel periodo di sua massima espansione, vantava 300 mila abitanti, nel 2020 con le sue 31968 anime perde quasi 500 residenti rispetto all’anno precedente regredendo ai livelli del 1991. Stesso dicasi per Capua nuova, conosciuta ai bei tempi come la Regina del Volturno, che registra nel 2020 una flessione di 313 residenti rispetto all’anno precedente vale a dire oltre i due punti percentuali ed una popolazione di 17657, il numero più basso degli ultimi 50 anni! Analoga sorte subita anche da altre cittadine dell’agro capuano come Curti che con i suoi 145 residenti in meno registra una delle maggiori flessioni percentuali della provincia seguita a ruota da San Prisco con 161 abitanti in meno e San Tammaro con 56 anime in meno.
Perché questo esodo?
Una delle risposte più immediate, è quella che riguarda lo stato di salute delle nostre città. Sempre meno vivibili, con servizi scadenti per anziani, famiglie, per donne con figli piccoli. Senza parlare del traffico veicolare caotico, del trasporto pubblico disastroso e della sanità pubblica ridotta al lumicino con sempre meno presidi. Ma non solo: un altro pesante colpo è quello dei maggiori esborsi che i suoi abitanti devono sostenere come le aliquote Irpef e tasse rifiuti fra le più alte d’Italia. Come i maggiori costi della polizza per assicurare un’auto che in base alle rilevazioni dell’ultimo mese nella nostra provincia è di € 810,90 contro una media italiana di € 447,91. Come gli affitti delle case che sono in netto aumento mentre crollano i valori degli immobili: nella città di Caserta il prezzo medio degli appartamenti in vendita (1.550 €/m²) è di circa il 10% inferiore alla quotazione media regionale mentre in altre città come Capua e Santa Maria Capua Vetere chi ha venduto casa nel 2021 ha perduto quasi il 50% mentre oggi perderebbe il 30%. Dunque meno abitanti, meno servizi, meno lavoro. Ci sarebbe tanto da dire ma ci fermiamo qui. Come ci sarebbero delle soluzioni per invertire la rotta in un futuro prossimo, chi ci segue già sa che alcuni progetti come il progetto “Grande Capua” potrebbero sicuramente cambiare le sorti di alcuni comuni. Ma questa è un’altra storia!