Giornate Fai di primavera: cosa vedere in provincia di Caserta

Anche quest’anno la grande manifestazione di piazza del FAI, dal 1993 il più importante evento dedicato al patrimonio culturale che celebra arte, storia e natura, torna a coinvolgere gli italiani – dopo mesi difficili – nell’entusiasmante scoperta delle bellezze che ci circondano, grazie all’apertura di 600 luoghi in 300 città, molti dei quali poco conosciuti o accessibili in via eccezionale, visitabili in totale sicurezza e nel rispetto delle normative vigenti. I posti disponibili sono limitati e la prenotazione è obbligatoria sul sito www.giornatefai.it fino a esaurimento posti disponibili ed entro la mezzanotte del giorno precedente la visita.

Le due Giornate FAI vi permetteranno quindi di conoscere e scoprire ancora di più le bellezze del nostro territorio e sarà anche un’occasione per raccogliere donazioni volontarie che andranno a sostegno della Fondazione. Per questa edizione il contributo minimo per prenotarsi e prendere parte alle visite è di 3 euro. Per chi lo volesse, sarà possibile sostenere ulteriormente la missione della Fondazione con contributi di importo maggiore oppure attraverso l’iscrizione annuale, un gesto concreto in difesa del patrimonio d’arte e natura italiano che permette di godere di iniziative e vantaggi dedicati. O ancora con l’invio di un sms solidale al numero 45586, attivo dal 6 al 23 maggio 2021.

Nel casertano sono sei i luoghi da visitare tra i borghi di Riardo e Pietramelara. Vediamoli tutti e sei nel dettaglio:

  • Borgo e della Torre medievale di Pietramelara, con una passeggiata che condurrà dalla grande porta di ingresso verso tanti piccoli vicoletti e stradine, fino in cima alla Torre dove si potrà ammirare la struttura circolare del borgo, oltre ai caratteristici resti delle torri medievali (visite a cura dei Volontari FAI).
  • Riardo la Cappella della Madonna della Stella, realizzato nel decennio 1952-1962 per ampliare l’antica cappella omonima risalente alla seconda metà del primo millennio d.C. e non più sufficiente ad accogliere i fedeli. La cappella custodisce degli affreschi che sono una delle più antiche testimonianze pittoriche dell’intera Terra di Lavoro.
  • Riardo il Castello. all’ingresso una pietra data 1122 la sua costruzione ma è probabile che sulla collina già vi fosse una fortezza con caratteristiche più semplici. le origini del castello di Riardo si fanno risalire ai Longobardi e la rocca ha un enorme finestrone arcuato dal quale è possibile controllare fino al mare attraverso la piana del Savone.
  • Riardo la Chiesa di San Leonardo che risale al periodo protocristiano IV-V sec. d.C., ed era chiamata Chiesa di San Paolo ma era più piccola dell’attuale. Poi verso la metà del tredicesimo secolo divenne Convento Agostiniano ed intitolata a San Leonardo, santo particolarmente venerato dagli agostiniani.
  • Riardo Parco delle sorgenti Ferrarelle di Riardo, patrocinato dal FAI, dove sorge la Masseria Mozzi, tipico esempio di tratturo di fine Ottocento, oggi sede dell’Azienda Agricola biologica Masseria delle Sorgenti Ferrarelle. Sono previste visite anche allo stabilimento di imbottigliamento per gruppi limitati di persone e sempre con prenotazione obbligatoria.



 

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