L’Azienda ospedaliera Moscati di Avellino è stata individuata tra i 26 centri italiani coinvolti nella sperimentazione del nuovo vaccino italiano, condotta dalla società biotecnologica ReiThera in collaborazione con l’Istituto “Spallanzani” di Roma.
Il nosocomio irpino è stato ritenuto idoneo inquanto possiede tutti i requisiti tecnologici, logistici e clinico sanitari necessari a verificare in modo avanzato quali sono le risposte al vaccino da parte dei soggetti volontari.
I risultati registrati da ciascuna struttura interessata saranno successivamente raccolti ed elaborati a livello centrale con l’obbiettivo ambizioso di produrre quanto prima il primo vaccino anti-Covid made in Italy.
Quali sono i suoi punti di forza?
Secondo Giuseppe Ippolito, il direttore scientifico dello Spallanzani durante la prima fase della sperimentazione ci sono stati dei riscontri molto positivi sia in termini di sicurezza che di resa.
In termini di sicurezza difatti il vaccino non ha avuto alcun avvento avverso grave nei volontari sottoposti alla sperimentazione vale a dire un risultato migliore rispetto a Moderna e Pzifer che hanno avuto invece effetti indesiderati. A novembre sono stati resi noti i primi risultati di efficacia, che hanno dimostrato non solo che il vaccino è stato ben tollerato, ma che è stato immunogenico, ovvero l’organismo in cui è stato inoculato ha prodotto sia anticorpi che linfociti T, concomitanza che garantisce una difesa dal coronavirus più duratura.
Un altro vantaggio molto importante è che stiamo parlando di un vaccino monodose che non creerà i problemi e di approvvigionamento e ritardi nella somministrazione che stiamo registrando in questi giorni per le gravi inadempienze contrattuali di Astra Zeneca e Pzifer.
Quale referente per la sperimentazione del nuovo vaccino all’Azienda Moscati la Direzione Strategica ha individuato Sebastiano Leone, Dirigente Medico dell’Unità operativa di Malattie Infettive. Lo studio – spiega proprio l’infettivologo – prevede l’arruolamento di soggetti volontari di entrambi i sessi e di età superiore ai 18 anni.
Quali sono i requisiti per diventare volontario?
I requisiti per entrare nel gruppo dei volontari sono i seguenti: non aver contratto un’infezione da SARS-CoV-2 confermata da test molecolare, essere in condizioni cliniche tali da non essere stati ricoverati né aver modificato terapie negli ultimi tre mesi antecedenti all’arruolamento, non essere affetti da gravi malattie e, per quanto riguarda le donne, non essere in stato di gravidanza o in allattamento».
Lo studio sperimentale, dal momento che stanno per concludersi le procedure “burocratiche” necessarie per l’avvio, partirà subito dopo aver reclutato un adeguato numero di volontari, per i quali è previsto anche un compenso economico a copertura di eventuali spese. I pazienti dovranno effettuare ricerca di SARS-CoV-2 mediante tampone naso-faringeo prima delle somministrazioni delle dosi vaccinali e saranno sottoposti a stretto monitoraggio clinico e sierologico (quest’ultimo centralizzato) nonché a contatti telefonici settimanali.
Per ricevere ulteriori informazioni, le persone interessate ad aderire allo studio possono telefonare al numero 0825.203960, attivo il mercoledì e il venerdì, dalle ore 13 alle 14, oppure inviare una e-mail all’indirizzo seleone5019@aosgmoscati.av.it.